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Usi e proprietà dell’Artemisia Vulgaris 

 

Nella “Terra delle Nevi”

La Terra delle Nevi è uno dei paesi più ricchi in termini di Erbe e Minerali e i tibetani sono dei grandi conoscitori ed estimatori delle loro proprietà curative. Sia nel capitolo del Gyud-shi che tratta nello specifico le virtù delle Erbe, che in altri testi di farmacologia medica tibetana  appartenenti a questa antica tradizione, vengono elogiati i poteri straordinari contenuti in essi. 

Tra queste piante dalle preziose virtù troviamo l’Artemisia Vulgaris chiamata in Tibetano Khenpa appartenente alla famiglia delle Asteracee in cui compaiono differenti specie.

Tra le più importanti vi sono:

  • Khenpa (Artemisia Vulgaris) usata per arrestare le emorragie interne ed esterne e curare il gonfiore agli arti e alle articolazioni. Infatti in farmacologia viene principalmente impiegata in caso di artrite e reumatismi per mezzo di bagni medicali e per ridurre i dolori con l’ausilio della terapia esterna riscaldante moxibustione. Questa pianta è molto utile anche in caso di disturbi neurologici.

Alcuni tipi di Khenpa:

Dal libro “Tibetan Medical Thangka of the Four Medical Tantras” e dagli scritti di Desi Sangye Gyatso.

Dal libro “Tibetan Medical Thangka of the Four Medical Tantras” e dagli scritti di Desi Sangye Gyatso.

  • Atrong (Ajania khartensis (Dunn) C. Shih) usata per trattare tutti i disturbi legati ai polmoni, tosse e bronchiti e come rimedio antiemorragico per arrestare forti emorragie e drenare il pus nella parte alta del corpo.

Alcuni tipi di Atrong:

Dal libro “Tibetan Medical Thangka of the Four Medical Tantras” e dagli scritti di Desi Sangye Gyatso.

Dal libro “Tibetan Medical Thangka of the Four Medical Tantras” e dagli scritti di Desi Sangye Gyatso.

  • Tsarbong (Artemisia desertorum Spreng, Artemisia parviflora Roxb. ex D. Don) usata per curare le infezioni alla gola, trattare rimtsé (malattie da febbre infettiva) e ridurre il gonfiore causato da infiammazione applicandola esternamente sulla zona interessata. Questo tipo particolare di Artemisia è estremamente efficace in caso di bronchiti, raffreddore, febbre e mal di gola.

Alcuni tipi di Tsarbong:

Dal libro “Tibetan Medical Thangka of the Four Medical Tantras” e dagli scritti di Desi Sangye Gyatso.

Dal libro “Tibetan Medical Thangka of the Four Medical Tantras” e dagli scritti di Desi Sangye Gyatso.

  • Phurmong (Caryopteris trichosphaera W.W.Sm.) usata per uccidere virus e batteri, trattare malattie virali causate da Gnyan e Lhogpa e allontanare gli spiriti demoniaci. È particolarmente indicata in caso di febbre ed è un potente rimedio contro le infezioni virali e batteriche.

Alcuni tipi di Phurmong:

Dal libro “Tibetan Materia Medica”, Gewe Dorje’s “Khrungdpe drimed shel gyi melog”.

Dal libro “Tibetan Materia Medica”, Gewe Dorje’s “Khrungdpe drimed shel gyi melog”.

In breve queste diverse specie sono impiegate nella Medicina Tradizionale Tibetana per curare la febbre, le infezioni di diversa natura e nelle terapie esterne quali la moxa e i bagni medicali. Da un punto di vista culturale, i tibetani hanno sempre utilizzato questa pianta bruciandola come incenso all’interno delle loro abitazioni, nei villaggi e nei luoghi di montagna, per purificare l’ambiente dalle energie negative e scacciare gli spiriti malvagi e i viziosi virus che vagano nel cielo. È anche considerato un prezioso ingrediente la cui fragranza e profumo vengono offerti al Buddha, ai Bodhisattva e agli spiriti benigni, infondendo allo stesso tempo un senso di pace nell’animo delle persone e armonia all’intero ambiente. 

L’Artemisia Vulgaris e la Terapia Esterna Metsa

L’Artemisia Vulgaris è la pianta che principalmente viene impiegata nella pratica di guarigione tibetana Mesta o moxibustione (Me significa “fuoco” e tsa vuol dire “produrre”). Si tratta di una delle più antiche terapie esterne curative dell’Oriente e in Tibet era già conosciuta nell’epoca Bon antecedente alla comparsa del Buddismo ed è possibile che le sue origini risalgano a più di 3000 anni fa. Mesta è una forma di “guarigione con il fuoco” e consiste nell’applicazione di calore su punti specifici energetici per curare diversi tipi di disordini interni. 

Dopo essere stata essiccata al sole, l’Artemisia viene triturata finemente in un mortaio fino ad ottenere un impasto lanoso, con cui si preparano delle palline o dei coni avvolti nella carta di gelso che, una volta appoggiati su punti specifici della pelle, vengono fatti bruciare. Si dice che l’Artemisia sia una delle poche Erbe che possono essere utilizzate per trattare tutti i punti energetici e i meridiani del corpo e infatti le sue proprietà curative unite al potere del calore riescono ad intervenire efficacemente sul flusso dell’energia del corpo e sulla circolazione sanguigna espellendo così il freddo. Uno dei suoi componenti attivi è il borneolo comunemente utilizzato nelle terapie topiche per i suoi effetti analgesici.

Origini, Nomi e Caratteristiche Botaniche

È una pianta arbustiva perenne ed è originaria delle zone temperate dell’Asia, del Nord America, e dell’Europa. Si trova anche nelle regioni collinari dell’India fino a 3600 metri, nelle colline dell’Himalaya occidentale, del Sikkim e di Khasi. Ha un fusto rossiccio, striato e molto ramoso che può raggiungere un’altezza che varia dai 50 ai 150 cm. 

In sanskrito è chiamata Nagadamani e comunemente è anche conosciuta come Mugwort, Wormwood o Hierba de San Juan. Viene facilmente identificata grazie ai suoi steli fioriti sottili, rossicci e leggermente striati e pelosi. Le sue foglie sono di colore verde scuro e cotonose bianche sul retro, ha piccoli fiori di colore giallo-rossastro che emanano un odore molto forte. Il periodo di fioritura è tra i mesi di luglio e ottobre.

Anticamente

Ci sono prove di una lunga storia dell’uso di Artemisia anche negli archivi della civiltà occidentale. Il suo nome latino trae origine dalla dea greca della luna Artemide patrona delle donne, che l’avrebbe data loro in dono per regolarizzare il ciclo e per aiutare in caso di parti difficili. Infatti è specifica per trattare i disturbi di natura ginecologica e si dice che abbia la capacità di “sollevare lo spirito della donna”. 

Nella medicina greco-romana era considerata il miglior rimedio contro le crisi epilettiche e le convulsioni (dette anche “mal di luna”), mentre nella medicina cinese è usata sia nella moxibustione per trattare disturbi quali dolori, gonfiori e crisi epilettiche, sia per alleviare il flusso mestruale abbondante e per aumentare la circolazione sanguigna nell’area pelvica. In alcuni casi anche l’olio essenziale ricavato dalle sue infiorescenze viene diffuso nell’aria per tenere lontani gli insetti e per diminuire il rischio di contrarre la malaria.

Questa pianta ha una lunga storia per quanto riguarda il suo utilizzo nella medicina popolare. Nell’antichità veniva impiegata come rimedio per combattere la fatica e la stanchezza cronica, infatti si dice che i soldati romani la mettessero persino nei sandali come protezione contro la stanchezza quando andavano in battaglia. 

Le sue Proprietà

Le radici di Artemisia sono un tonico generale e aumentano l’energia fisica e mentale e anche le foglie e le sommità fiorite vengono utilizzate a scopo terapeutico per stimolare la secrezione di succhi gastrici, migliorare la digestione, eliminare i parassiti intestinali, tonificare il fegato e aumentare la secrezione biliare. 

L’attività digestiva è promossa dalle sostanze amare che stimolano la produzione dei succhi digestivi dello stomaco, degli intestini e della cistifellea. Le sue proprietà sedative ed antinfiammatorie contrastano gli spasmi addominali e le infiammazioni migliorando il metabolismo dei grassi e i movimenti intestinali, infatti è utile anche in caso di costipazione e diarrea. Un’altra qualità dell’Artemisia è la sua azione sedativa, antidepressiva e calmante sulla mente, aiuta ad attenuare tutte le malattie legate allo stress mentale, alla depressione e all’ansia. 

In Giappone il succo di Artemisia viene utilizzato per fermare le emorragie, abbassare la febbre e purificare lo stomaco dalle tossine, inoltre è comunemente usata per alleviare tosse e i sintomi del raffreddore. Nella medicina ayurvedica viene utilizzata per trattare i disturbi cardiaci e lenire l’ansia. Inoltre l’artemisina e i suoi composti hanno dimostrato di possedere proprietà antivirali, anti-infiammatorie, anti-parassitarie e immunoregolatrici.

Alcune Precauzioni

Per l’assunzione dell’Artemisia è necessario il controllo medico poiché quest’Erba medicinale, se assunta in dosi elevate, può diventare tossica. È quindi molto importante consultare il proprio medico di fiducia prima dell’uso. L’assunzione di Artemisia è controindicato in gravidanza e durante l’allattamento. In rari casi il contatto con la pelle può creare irritazioni e dermatiti.

Artemisia Vulgaris

Artemisia Vulgaris


CHIARA TANSINI 03/2020