Asparagus Racemosus o Shatavari: “colei che cura cento malattie”

 

All’interno della farmacologia tibetana capita spesso di ritrovare la “Regina delle Piante” - chiamata nye shing in tibetano, meglio conosciuta come Shatavari in Ayurveda e come tian men dong nella Medicina Tradizionale Cinese quando si tratta di curare i disordini legati al sistema riproduttivo femminile, ripristinare il vigore fisico e il calore a livello dei reni.

Questa pianta appartenente alla famiglia delle Liliaceae (Asparagaceae), dalle innumerevoli proprietà benefiche, non ha eguali nel sostenere la donna in tutte le fasi della vita essendo un eccezionale regolatore ormonale, ottimo anche nel sostenere la capacità di adattamento del corpo in generale.

L’uso di Shatavari nella Medicina Tibetana

  •  Parti utilizzate: radici (lunghe 30-100 cm o più)

  • Sapore: amaro, astringente e dolce

  • Qualità: leggera, calda e asciutta

  • Habitat: si trova in tutta l’India in aree fino a 1700 m di altitudine

  • Proprietà farmacologiche:

  • antinfiammatorie, antimicrobiche, antitumorali, adattogene, antibiotiche, espettoranti, antiossidanti, immunostimolanti, epatoprotettive, antidepressive e rilassanti/antistress

All’interno della Medicina Tradizionale Tibetana, lo Shatavari viene spesso utilizzato in combinazione con l’Angelica Sinensis (tib. lca ba), il Poligonatum (tib. ra mnye), il Tribulus Terrestris (tib. gze ma) e la Mirabilis Himalaica (tib. ba spru) per il trattamento generale dei disordini legati all’umore Vento.

Di seguito sono riportati alcuni disturbi comuni che possono essere trattati assumendo l’Asparagus Racemosus:

  • alleviare il prurito cutaneo e l’eczema

  • curare i disturbi cronici causati da febbre nascosta

  • attenuare il dolore nella regione lombare (freddo nei reni)

  • curare il diabete

  • curare le malattie di chuser (siero o fluido giallo di natura aspra e acida, che può diventare sede di febbre o infezioni batteriche)

  • promuove la longevità

  • come diuretico

 

L’uso di Shatavari nella Medicina Ayurvedica

Questa pianta occupa una posizione speciale anche nell’ambito della Medicina Ayurvedica; menzionata nei Veda e utilizzata per secoli anche come afrodisiaco (sia per le donne che per gli uomini), Shatavari è considerata “colei che cura cento malattie” essendo una panacea per una miriade di problemi di salute.

SHATAVARI PER L’APPARATO RIPRODUTTIVO

Testi antichi come Charaka Samhita e Ashtanga Hridaya ne sostengono l’uso per contrastare i disturbi di salute delle donne specialmente legati ai disequilibri ormonali. L’Asparagus Racemosus è molto utilizzato per favorire un ciclo mestruale sano, una transizione pacifica verso la menopausa ma anche per sostenere le giovani madri durante la gravidanza e l’allattamento.

Come menzionato prima, i suoi benefici si estendono anche all’apparato riproduttivo maschile quando si tratta di aumentare la libido e supportare la fertilità.

SHATAVARI PER ALCUNI DISTURBI COMUNI

Oltre alla salute dell’apparato riproduttivo femminile è considerato un tonico anti-età utilizzato nel trattamento di problemi digestivi, infiammazioni e disturbi nervosi.

Le sue proprietà antistress sono dovute alla presenza di flavonoidi, polifenoli e saponine; essi riducono la produzione degli ormoni dello stress e aumentano la produzione di ormoni o sostanze chimiche che fanno sentire calmi e sereni, rendendo Shatavari una scelta eccellente per la gestione della depressione mentale e degli stati d’ansia. 

Effetti collaterali

Solitamente non si verificano effetti collaterali durante l'assunzione di Shatavari. La radice può avere un effetto diuretico, per cui le persone con malattie ai reni e al tratto urinario dovrebbero consultare un medico o un farmacista prima di cominciare la cura. La stessa cosa vale per le persone con problemi cardiaci. In caso di allergia conosciuta agli asparagi comuni, si dovrebbe evitare di assumere shatavari dato che provengono dalla stessa famiglia di piante.

In conclusione

Le capacità di questa pianta di sostenere l’intero sistema corpo-mente, supportando donne e uomini in egual misura, la colloca, sia all’interno del sistema medico tradizionale tibetano che ayurvedico, tra i rimedi fitoterapici di grande valore e di lunga vita.  


Chiara Tansini 06/2024