La Fibromialgia nella Medicina Tibetana Sowa Rigpa

 

La fibromialgia o sindrome fibromialgica (SFM) è una forma comune di dolore che colpisce l’apparato muscolo-scheletrico. Attacca principalmente i muscoli e le loro inserzioni sulle ossa; la fibromialgia è una forma di reumatismo extra-articolare o dei tessuti molli ed é associata ad astenia, problemi cognitivi, disturbi del sonno, ansia e depressione.

Basandosi sui principi della Medicina Tradizionale Tibetana questa sindrome rientra nella categoria dei disturbi/malattie di Vento (rLung simile alVata dosha ayurvedico). Se si consulta il capitolo che tratta l’umore Vento, contenuto nel terzo volume del Gyud-shi “I Quattro Tantra della Medicina”, la correlazione emerge chiaramente; le cause alla base di questa malattia cronica risiedono principalmente in un disturbo di Vento aggravato che può combinarsi con uno degli altri due umori: Bile (mKrispa, simile al Pitta dosha ayurvedico) o Flemma (Badkan, simile al Kapha dosha ayurvedico), di natura rispettivamente calda o fredda. Questi tre umori hanno una relazione diretta con i sistemi corporei conosciuti sia nell’anatomia e fisiologia tibetana che in quella occidentale: apparato scheletrico, muscolare, cardiovascolare, digestivo, nervoso, endocrino, linfatico etc. In ogni caso è sempre l’umore Vento che determina l’aumento, la diffusione e il consolidarsi di un disturbo, quindi, appare evidente che se si controlla il Vento si controlla anche la malattia. Secondo la teoria della Medicina Tibetana esistono diverse porte d’entrata attraverso cui il disturbo/malattia può instaurarsi e prendere il sopravvento all’interno del corpo: 1 può diffondersi nella pelle – 2 può svilupparsi nei muscoli – 3 può attaccarsi alle ossa e ai legamenti – 4 può correre attraverso i canali (nervi) – 4 può entrare in un organo solido – 5 può cadere in un organo cavo.

Nel caso dell’umore Vento, a causa della sua natura molto pervasiva, esso entra più facilmente attraverso tutte le possibili porte d’ingresso e mostra velocemente i sintomi su pelle, muscoli, ossa, legamenti e nervi (canali). Nel caso della sindrome fibromialgica ciò risulta essere molto evidente.

Per poter comprendere meglio l’umore Vento è necessario tenere presenti le sei caratteristiche o qualità che lo caratterizzano e contraddistinguono:

  1. Ruvido: stress mentale, pelle ruvida e secca

  2. Mobile: movimento fisico e mentale o dolori migranti

  3. Leggero: mente che elabora molti pensieri

  4. Freddo: sensazione di freddo nel corpo, brividi, depressione

  5. Sottile: dolori che si possono manifestare ovunque nel corpo, associati a una miriade di piccoli sintomi concomitanti; pensieri ricorrenti, fissazioni

  6. Duro: irrigidimento, contrattura muscolare o testardaggine

Nei Quattro Tantra della Medicina vengono elencati otto sintomi legati alle venti condizioni di Vento rLung:

  1. Rigidità

  2. Rimpicciolimento

  3. Secchezza

  4. Gonfiore

  5. Paralisi

  6. Dolore

  7. Instabilità mentale/emotiva

  8. Difficoltà cognitive

Ma guardiamo ora in dettaglio come viene descritta questa patologia sia dal punto di vista della medicina tibetana sia da una prospettiva moderna allopatica:

All’interno del Gyud-shi vengono ritroviamo i seguenti sintomi generali di Vento legati alla fibromialgia:

  • dolore intenso e migrante

  • spasmi muscolari

  • sensazione di freddo

  • articolazioni rigide, dure e difficoltà motoria

  • gonfiore

  • i sintomi peggiorano al mattino

  • brividi diffusi

  • desiderio di stirarsi

  • il dolore peggiora con il movimento e l’esercizio fisico

  • sindrome delle gambe senza riposo

  • sensazione di muscoli o ossa rotte

  • dolore ai fianchi, alla vita

  • i punti vento sono dolorosi al tatto

  • formicolio, intorpidimento e perdita della sensibilità alla estremità

  • mal di testa

  • insonnia, sonno disturbato

  • ansia e depressione

  • mente annebbiata

Nell’ambito della medicina occidentale, invece, vengono associati alla sindrome fibromialgica i seguenti sintomi:

  • dolore muscolare cronico

  • gambe senza riposo

  • spasmi muscolari

  • sensazione di gonfiore a mani e piedi

  • rigidità al risveglio

  • disturbi del sonno, insonnia

  • difficoltà di concentrazione

  • emicranie

  • ansia, panico, depressione

  • intorpidimento, formicolio, dolore migrante

  • palpitazioni

  • vescica irritabile

  • dolore muscolare dopo esercizio fisico

  • dolore alla mascella e al viso

Mettiamo ora a confronto le sedi specifiche e secondarie dell’umore Vento e i cosiddetti “Tender Points” o “punti di dolore” della sindrome fibromialgica, per avere un’immagine più chiara della loro correlazione:

Sedi dell’umore Vento rLung

Tender Points Fibromialgia

Dopo un’attenta analisi appare evidente che la fibromialgia è legata ad una sindrome di Vento e ancora più chiaramente lo si capisce osservando alcuni disturbi specifici; ad esempio un disturbo di Vento combinato a Flemma e ad una cattiva digestione (le sostanze non digerite creano congestione e blocco dei canali) può bloccare i canali che consentono il movimento rendendo il corpo rigido come un pezzo di legno. In questo caso diventa quasi impossibile piegare gli arti o il busto. Molto spesso i pazienti affetti da fibromialgia hanno difficoltà digestive dovute ad un cattivo funzionamento di Flemma.

Diversamente, quando il Vento attacca i muscoli, i legamenti e i tendini ciò può tradursi in una sgradevole sensazione come se qualcosa pungesse l’area colpita, causando anche la perdita di sensibilità e funzionalità (rigidità a dita, mani, cosce etc.).

Se il Vento entra nei canali, il canale interessato diventa visibilmente gonfio, mentre se entra nelle ossa causa una diminuzione della forza corporea associata ad una sensazione di debolezza diffusa. La pelle e la carnagione appaiono spente.

Quando è tutto il corpo ad essere attaccato da questo umore allora vi sono i seguenti sintomi: polso fluttuante e vuoto, instabilità mentale che può tradursi in una lieve sensazione di disagio, distrazione, ansia o in alcuni casi panico. Sbadigli e sospiri frequenti, brividi diffusi, vertigini, fischi nelle orecchie, ossa che scricchiolano facilmente, dolori alle tempie e al torace, dolori nella regione occipitale, dolori migranti, rigidità diffusa, dolori ai fianchi e alla vita. Lingua secca e ruvida, pelle e capelli secchi. Sonno disturbato, irritazione e rabbia che sorgono facilmente.

Come intervenire, per attenuare questa afflizione, considerando i metodi di guarigione della Medicina Tibetana?

La Medicina Tibetana si basa su quattro metodi principali per trattare un disturbo: la dieta, il comportamento, le medicine e le terapie esterne sempre. Ogni volta che viene adottato un metodo s’interviene sempre tenendo in considerazione sia la costituzione corporea (Vento - Bile - Flemma) della persona interessata sia l’elemento o umore che in quel momento è in disequilibrio. Per ristabilire uno stato di equilibrio si utilizza l’antidoto corretto. Tutto è in relazione alla propria natura e alla natura del disturbo. Attenzione particolare viene data al cibo: esso è la “medicina” che viene offerta quotidianamente al nostro corpo, ogni alimento ingerito viene trasformato ed utilizzato dal corpo per costruirlo e sostenerlo. Quindi dieta e comportamento sono fondamentali e di estrema importanza all’interno di un percorso, dato che sono gli aspetti che vengono mantenuti nel tempo dalla persona direttamente interessata. Una volta indicata la giusta direzione spetta al paziente mantenere la rotta e l’equilibrio raggiunto partecipando attivamente alla propria guarigione. Anche le medicine naturali composte da erbe, minerali o sostanze animali vengono ampiamente utilizzate. Come gli alimenti anche le formule fitoterapiche si basano sulla teoria dei cinque elementi e dei poteri caldo, freddo e neutro fungendo da antidoto contro la malattia e il disequilibrio degli umori.

È importante tenere in considerazione che sia l’universo che il corpo sono in costante movimento e cambiamento quindi il mantenimento dell’omeostasi è esso stesso in perpetua fluttuazione. Le stagioni e i cambiamenti climatici, le fasi della vita e gli avvenimenti che incidono in modo significativo sia a livello fisico che mentale, le reazioni agli alimenti, i medicamenti etc. influiscono sensibilmente sulla condizione di salute di una persona. La Medicina Tibetana tiene in considerazione tutti questi aspetti e l’interdipendenza che esiste tra essi.

Tra i vari medicamenti o rimedi che vengono impiegati per trattare un disturbo medio/acuto di Vento, ritroviamo i decotti e i brodi, il vino medicinale Chang e i burri medicati, oltre ad alcune formule fitoterapiche tibetane come il Semde e l’Agar 35 (indicato per trattare tutti i disturbi di Vento generale). Particolarmente nutriente e calmante è il brodo di ossa di animali (manzo o pecora) preparato con l’aggiunta di alcune spezie quali cumino, noce moscata, chiodi di garofano e zenzero. Esso è considerato una delle medicine superiori per calmare il Vento ed è un ottimo ricostituente per il corpo (specialmente per le donne in menopausa). Anche i vini caldi d’orzo o di riso fermentati e il burro medicinale a base di Terminalia Chebula, Terminalia Bellirica e Emblica officinalis sono molto utilizzati. Quest’ultimo ha il potere di sopprimere qualsiasi tipo di malattia Vento; è utile assumerlo nei mesi invernali per evitare che vengano attaccati i muscoli e che vi sia una conseguente perdita del tono muscolare.

Per quanto riguarda le terapie esterne i principi su cui si fondano sono i medesimi. In generale possono essere utilizzati come metodi di trattamento la Moxa, l’Hor-Me, la Coppettazione e il Massaggio Ku-Nye; quest’ultimo è considerato il trattamento superiore per ristabilire l’equilibrio dell’umore Vento poiché grazie all’uso di oli specifici e della pressione manuale si va a nutrire il sistema nervoso, a diminuire l’infiammazione, a stimolare il sistema circolatorio e a rilassare i muscoli, i tendini e i legamenti. Anche le fomentazioni calde di sale e pietre possono essere utilizzate per infondere un profondo rilassamento nel corpo e nella mente. Attenzione particolare deve essere data ai cosiddetti punti critici dell’umore Vento, ai punti della testa (il massaggio della galea aponeurotica, che lavora in sinergia con i muscoli delle spalle e del collo, ha per effetto il rilassamento di tutta la muscolatura del corpo), del cuore e degli intestini, collo, regione occipitale, torace, zona polmonare, area sotto l’ombelico, cosce, area dello stomaco, del colon e della vescica e a tutte le articolazioni in particolare quelle delle anche; l’applicazione di olio caldo e calore è fondamentale per contrastare la natura fredda e leggera di questo umore.

Considerando che la dieta rappresenta la base per un buon mantenimento della salute generale, il trattamento comincia sempre da essa; vediamo ora, nello specifico, la dieta generale per ristabilire l’equilibrio dell’umore Vento, il quale gioca un ruolo centrale nello sviluppo della fibromialgia (SFM).

Alimentazione e stile di vita:

In generale, per chi soffre di vari disturbi di tipo Vento, viene consigliato di mangiare cibi cotti e caldi, nutrienti e abbastanza unti. Carni o brodi di carne e ossa, pesce bianco, verdure cotte, burro, carni stagionate, sake caldo o chang (cereale fermentato). Particolare importanza viene data alle spezie da cucina (spesso considerate vere e proprie medicine) quali: cumino,  chiodi di garofano, noce moscata, pepe, sale nero, zenzero, cardamomo, cannella e ferula assa-foetida; in modo semplice e rapido possono aiutare a calmare il Vento eccessivo promuovendo la circolazione e il calore corporeo, antidoto contro la natura fredda di questo elemento.

Quando il corpo mostra i sintomi della fibromialgia o di un aggravamento di Vento, dando segnali di dolore, tensione, stanchezza ed instabilità sia fisica che mentale, uno dei bisogni primari é il rilassamento. Bisognerebbe stare in un luogo tranquillo e piacevole che non solleciti troppo la mente già impegnata a vagare e a pensare troppo; un ambiente non troppo luminoso e soprattutto caldo, dato che il freddo può attaccare canali, nervi, legamenti e muscoli provocando dolore e tensione. Il sonno e il riposo hanno un’importanza primaria poiché promuovono l’incremento di Terra e Acqua capaci di stabilizzare la natura leggera e costantemente in movimento del Vento.

Yoga, respirazione e meditazione:

Lo Yoga, la respirazione e le tecniche meditative possono avere un ruolo essenziale nella terapia della sindrome fibromialgica e nel riequilibrare l’umore Vento, poiché sono estremamente efficaci nel portare il sistema nervoso dallo stato di stress a quello di calma e rilassamento. Possono essere quindi essenziali per quelle persone che hanno un sistema nervoso in continuo stato di allerta. Molte āsana e sequenze nello yoga sono efficaci nello sciogliere le tensioni in diverse aree del corpo dove si accumulano spesso tensioni come cervicali, spalle e schiena superiore.

Le posture nella pratica dello yoga stimolano i recettori sensoriali in tutto l’organismo, massaggiano gli organi interni, tonificano il sistema digestivo promuovendone un corretto funzionamento e stimolano ogni parte del corpo aiutando l’organismo a rimuovere più velocemente le tossine, consentendo così alla nuova linfa ricca di nutrienti di accedere alle cellule.

L’effetto immediato della pratica dello yoga, oltre ad un aumento significativo dei livelli di vitalità, è la stimolazione della “risposta di rilassamento (RR)” ovvero la risposta fisiologica opposta a quella di attacco-fuga o di stress. Diversi studi hanno dimostrato che l’elicitazione di una RR rappresenta un intervento terapeutico efficace per ridurre gli effetti legati ad alcuni disturbi stress-correlati, come ad esempio ansia, insonnia, ipertensione, diabete, artrite reumatoide e fibromialgia.

Respirazione del Quadrato:

Molto spesso chi soffre di dolori cronici ha la tendenza a respirare non correttamente e in maniera superficiale; una respirazione diaframmatica, lenta e più profonda contrasta lo stress stimolando l’attività del nervo vago e riportando in equilibrio il sistema nervoso. Questo semplice esercizio, applicabile in qualsiasi luogo e situazione, permette di inibire la risposta negativa dello stress riportando la giusta calma per affrontare in modo lucido situazioni lavorative e personali impegnative.

Dividere il respiro in 4 parti fondamentali:

  • Inspirazione (5 sec)

  • Ritenzione del respiro (5 sec)

  • Espirazione (5 sec)

  • Ritenzione del respiro (5 sec)

Anche le tecniche meditative e le pratiche di consapevolezza sono di grande aiuto per creare degli “spazi” nella mente in cui poter prendere sempre più consapevolezza del proprio mondo interiore, aiutando a reagire in modo consapevole di fronte agli ostacoli che la vita propone. Da decenni è stato dimostrato che la pratica meditativa ha la capacità di ridurre lo stress, abbassare la pressione sanguigna e promuovere il naturale equilibrio di corpo-mente, ma l’aspetto più importante è che questa tecnica è davvero un valido strumento capace di aiutare a superare i pensieri e le abitudini nevrotiche o distruttive. Se praticata con una certa costanza aiuta a sviluppare la consapevolezza dei propri processi mentali interiori in un modo completamente nuovo, sviluppando la capacità d’integrare, domare, trasformare e liberare i propri sentimenti, emozioni e pensieri. Attraverso la meditazione si può davvero raggiungere uno stato di quiete mentale e saggezza naturale, innata. Esistono davvero infinite tecniche meditative e la tradizione tibetana ne annovera tantissime: meditazioni per stabilizzare la mente, per analizzare la natura della realtà, per dimorare nel vuoto e meditazioni per promuovere la guarigione come quelle legate al Buddha della Medicina. Queste ultime, nella tradizione medica tibetana, vengono integrate con la terapia come strumento per sfruttare i poteri di trasformazione e guarigione della mente.

L’utilizzo di queste tecniche calmanti combinate in modo armonioso ha un notevole impatto sulla risposta del nervo vago, sulla percezione dello stress emotivo e del dolore, sulla qualità del sonno, sulla sensazione di affaticamento e stanchezza cronica e sui livelli di cortisolo, dimostrando che è possibile ottenere dei miglioramenti significativi nel trattamento della fibromialgia e dei suoi sintomi.

In sintesi, la sindrome fibromialgica (SFM), secondo la Medicina Tibetana, è considerata come un disturbo di natura Vento; essa può legarsi al calore di Bile (fuoco) o alle qualità pesanti, fredde e appiccicose di Flemma (terra + acqua). All’interno di questo sistema di guarigione, l’approccio utilizzato è quello che passa da una rieducazione alimentare conforme alla propria costituzione e alla natura del disturbo, alla scelta di uno stile di vita che aiuti a non aggravare l’umore Vento ma al contrario che sia adatto a ristabilire uno stato di calma e rilassamento sia a livello fisico che mentale; all’utilizzo di terapie esterne combinate all’uso di rimedi che agevolino il processo di guarigione, il tutto sostenuto dall’ausilio di preziosi strumenti che migliorano ulteriormente la connessione mente-corpo quali la meditazione, la respirazione consapevole e le pratiche fisiche yogiche.


Bibliografia:

  • Gyud-shi: The Four Tantras of Tibetan Medicine, Men-Tsee-Khang – Dharamshala

  • The Quintessence Tantras of Tibetan Medicine, translated by Dr. Barry Clark, Snow Lion Publications

  • Dr. Nashalla Nyinda: Treatment of Fibromyalgia Pain in Tibetan Medicine

  • Luciano Zambotti: Salute e Guarigione nella Medicina Tibetana, 2010 Tecniche Nuove

  • Ralph Quinlan Forde: The Book of Tibetan Medicine, 2008 Gaia

  • Nida Chenagtsang: Io mi curo con il massaggio tibetano, 2013 Edizioni Infinito

Chiara Tansini 02/2022